Riciclare: un affare da Milioni di euro

Nel paese teutonico lo smaltimento dei rifiuti è un business da 19 miliardi di euro.

Germania, quando l´immondizia si transforma in denaro

Recentemente la quastione immondizia , specie per la questione di Napoli, è tornata all'ordine del giorno e occupa le pricipali pagine dei quotidiani e telegiornali italiani e non con il risultato che una città ricca di storia e cultura come Napoli diventi non più la città del "Sole" ma la città della "Monezza". Con relative consueguenze per paesi circostanti la zona dell'interland napoletano. Infatti il piano di smaltimento di Di Gennaro(Responsabile del piano di emergenza) ha previsto una serie di nuovi impianti a livello campano e una serie di riaperture o rincari di immondizia verso degli impianti già esistenti, come quello di Pomigliano(Na).

Ma allora è sufficiente costruire nuovi impianti? O sono solo delle soluzioni provvisore per ridurre lo stato di emergenza?
Dove possiamo prendere spunto, istruirci circa un problema così serio come quello dello smaltimento?
Semplice da popolazioni come quelle del Nord Europa che hanno nella loro cultura il rispetto dell'ambiente e quindi il riciclo. In cima a tutte c'è la popolazione tedesca. Infatti la Germania ha la leadership del riciclo europero con l'81% dei propri rifiuti riciclati in vario modo. Il riciclo ha comportato anche notevoli cambiamenti anche dal punto di vista ENERGETICO.Ciò ha portato la Germania a far affidamento su circa 71 inceneritori. Uno dei più importanti è il centro di Helmstedt con la Trv Buschhaus, società che brucia circa 525mila tonnellate di spazzatura ogni anno, con una produzione elettrica pari a 45 Megawatt che vengono riversati nella rete nazionale. Anche perché collegata direttamente alla rete ferroviaria e all’autostrada A2, non è stato difficile rifornirla tra il 2004 e il 2005 di rifiuti napoletani. Altro termovalorizzatore di rinomanza è quello di Bremerhaven, una cittadina portuale non lontana da Brema. A gestire l’inceneritore è il colosso tedesco del riciclaggio e della bruciature dei rifiuti Remondis, uno dei più grandi in Europa, attivo in 25 paesi, con 17 mila dipendenti e un fatturato annuo che nel 2006 ha toccato i 2,3 miliardi di euro.

Con questi numeri la Germania accoglie rifiuti da tutta Europa dando origine a un business che vale 19 miliardi di euro e dà lavoro a 160mila persone. Questo grazie purtroppo anche ai rifiuti prodotti e non smaltiti alle pendici del Vesuvio.


I napoletani spendono circa 200.000 euro al giorno per inviare treni carichi di immondizia in Germania. I tedeschi accolgono i rifiuti e ringraziano: “danke!”, esclamano con il sorriso in bocca. Infatti, per i teutonici, i rifiuti campani sono una manna dal cielo; da anni ormai sono utilizzati per produrre elettricità, riscaldare le case, alimentare stabilimenti industriali.

Lassù, in Germania, si attua la raccolta differenziata con grande parsimonia, sotto lo sguardo vigile della polizia ecologica tedesca, si porta il materiale raccolto nei centri di stoccaggio e di riciclaggio, ciò che resta viene inoltrato ai termovalorizzatori producendo energia. Si calcola che l’energia risparmiata nel riciclo di una lattina è sufficiente per tenere una televisione accesa per tre ore. Tra le altre cose è possibile riciclare le bottiglie di plastica, trasformandole in un materiale tessile utilizzato poi per produrre felpe.


Chissà quanto producono questo lattine... no?


Quale è la soluzione per l'Italia, da sempre avversa alla costruzione di questi impianti che indubbiamente sono un rischio, non pari a quello delle centrali atomiche, ma con sempre relative conseguenze per la salute dei cittadini che vivono nelle zone circostanti nonchè coloro che ci lavorano?
Un primo passo è indubbiamente ridurre la mole di rifiuti e ridurre i costi di separazione appunto riciclando carta, vetro ,plastica e rifiuti organici semmai con una legislazione più ferrea e istituendo un corpo di polizia ecologica pari a quella tedesca.
Sperando che un giorno con il progresso della tecnologia si possa contare su impianti di smaltimento e di produzione di energia completamente puliti.
Per la massa di persone che protesta alla costruzione di questi impianti bisogna dare dei torti gravi ,come quello della questione Napoletana, ma anche indubbie ragioni. Un paese come la Germania, dopo anni di studi e sviluppo deve ancora arrendersi al danno che gli impianti recano alla salute seppur studi recenti hanno dimostrato che le conseguenze sono di minor impatto rispetto al danno recato dallo smog delle grandi città.
L'Italia può veramente raggiungere questi top di sicurezza e tecnologia?
Spero di sì. Ma la diffidenza delle persone non risiede nella tecnologia e nella ricerca delle soluzioni ma nel effetivo uso del potere economico-legislativo da parte delle Istituzioni.
Trovare soluzioni come quella tedesca darebbero lavoro a migliaia di persone, risolverebbe problemi di inquinamento e di smaltimento dei rifiuti.Come se non bastasse un notevole profitto e Risparmio sulla Bolletta che a causa dei prezzi del petrolio tende ad incrementare con il passare del tempo.
Le soluzioni ci sono.Il problema è saperle apportare.

Grazie al prossimo post

Cordiali Saluti m2

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